Il Castello Maniace.
La Stele di Siracusa
Inaugurata nel Castello Maniace la 37esima stele dedicata alla famiglia sveva degli Staufer
Sull'estrema punta meridionale di Ortigia, isola che costituisce la parte più antica della millenaria città di Siracusa, sorge il Castello Maniace. Il castello prende il nome da Giorgio Maniace, generale bizantino che nel 1040 riuscì a liberare, sia pur per un breve periodo, la Sicilia orientale dalla dominazione araba. Probabilmente durante la sua campagna militare il generale fece costruire delle opere a difesa del porto di Ortigia, tra cui un maniero andato distrutto. Qualche anno dopo gli arabi si impadronirono nuovamente di Siracusa che tennero fino al 1087 quando furono sconfitti e cacciati dai Normanni.
DI PASQUALE EPISCOPO (LUGLIO 2018)
Il Castello Maniace.
La storia di Castello Maniace è costellata da innumerevoli eventi, alcuni dei quali drammatici, che hanno fortemente modificato l'originale architettura della fortezza. Nel 1704 un fulmine si abbatté sulla torre nord-est adibita a polveriera. L'esplosione che ne derivò causò notevoli danni alla struttura del castello già messa a dura prova dal terribile terremoto del Val di Noto del 1693. Complessivamente oltre la metà del castello andò distrutto. Ma come appariva internamente il maniero? Secondo una ricostruzione del 1935 di Giuseppe Agnello, studioso e scrittore siracusano, l'ambiente interno doveva apparire come un'unica sala priva di tramezzature (sala ipostila), scandita da 16 colonne libere, 16 semicolonne addossate ai muri perimetrali e 4 quarti di colonne angolari. L'insieme delle colonne sorreggeva complessivamente 25 campate coperte da volte a crociera costolonate.
La sala ipostila di Castel Maniace.
Nell'ultimo quarto di secolo, Castello Maniace è stato sottoposto a importanti interventi di restauro. In particolare quelli più recenti, durati circa tre anni, hanno riguardato la sala ipostila e la relativa pavimentazione nonché il bellissimo portale d'ingresso in marmi policromi. L'inaugurazione del castello restaurato e la sua restituzione al pubblico è avvenuta il 21 luglio scorso alla presenza delle autorità locali tra cui la soprintendente ai beni culturali Rosalba Panvini e il sindaco di Siracusa Francesco Italia.
Il portale d'ingresso - particolare.
Contestualmente all'inaugurazione del restaurato castello è stata inaugurata anche la 37esima "Stauferstele" dedicata alla dinastia degli Hohenstaufen o semplicemente degli Staufer (da qui il nome Stauferstele), nobile famiglia originaria dell'antica regione della Svevia che ha regnato in Europa per circa due secoli, dal 1079 al 1266, e che ha dato alla storia ben tre imperatori del Sacro Romano Impero, il primo dei quali fu Federico Barbarossa, nonno paterno di Federico II. Una folta delegazione del Comitato degli Stauferfreunde (Amici degli Staufer) era presente ed ha contribuito alla riuscita dell'evento.
Ma che cosa è una Stauferstele? Fondamentalmente è un monumento alla memoria dei membri della dinastia degli Staufer, monumento concepito e donato dal Comitato degli Stauferfreunde. Fisicamente consiste in una colonna di marmo travertino del peso di 4.5 tonnellate e alta 2 metri e 75 centimetri. La sezione della stele è ottagonale, chiaro riferimento all'opera più famosa di Federico II, Castel del Monte (ma anche alla cattedrale di Aquisgrana), e, soprattutto, alle caratteristiche dell'ottagono legate non solo alla geometria della figura, ma anche al suo significato di compiutezza, integrità e perfezione divina. Concetti, questi, che nel Medio Evo rappresentavano un segno distintivo della personalità dei re e degli imperatori.
La 37esima Stauferstele con un particolare dell'iscrizione.
La prima stele è stata posta a Castel Fiorentino, in provincia di Foggia, il 13 dicembre 2000 in occasione del 750esimo anniversario della morte di Federico. Da allora altre 36 stele sono state installate in 6 paesi europei: Italia (3), Germania (30), Francia (1), Austria (1), Repubblica Ceca (1) e Olanda (1). La seconda stele italiana è a Bari, in prossimità del fossato del castello fatto costruire da Federico II sulle rovine della fortezza voluta dal re normanno Ruggero II. Su quattro degli otto lati di ciascuna stele ci sono gli stemmi riconducibili ai luoghi e ai personaggi cui è dedicata la stele stessa, nonché delle iscrizioni che descrivono brevemente le motivazioni storiche della sua realizzazione. Le iscrizioni sono in latino, in tedesco e nella lingua del luogo. Sulla base quadrata c'è infine il nome dello scultore, il sig. Markus Wolf di Stoccarda, e quello del donatore.
Ogni stele ha un costo di circa 30.000 euro. La stele di Siracusa è stata donata dalla Dr. Susanne Bosnjakovic-Buescher, medico di Stoccarda. Per la realizzazione della base secondo requisiti antisismici c'è stato un costo aggiuntivo di 10.000 euro sostenuto dalla ditta Koblank GmbH. La stele di Castel Fiorentino è stata donata dal Prof. Dr. Johann Heinrich von Stein. E a Siracusa è stato proprio von Stein che ha tenuto, tra gli altri, il discorso più sentito e commovente. In esso il professore ha ripercorso le tappe che hanno portato il Comitato degli Stauferfreunde fino ad Ortigia, a inaugurare la loro 37esima stele.
Prof. Dr. Johann Heinrich von Stein.
Infine i ringraziamenti. "Noi del Comitato Stauferfreunde siamo felici di inaugurare la Stele di Siracusa e ringraziamo il supporto ricevuto in particolare da Giuseppe Moscatt e da Enza Salamone Moscatt dell'ACIT, Associazione culturale italo-tedesca, dal console onorario di Messina Nunzio Turiaco per i suoi contatti con le autorità della Regione Sicilia a Palermo, dal Dr. Gerhard Raff, storico, uno dei quattro amici e vero promotore del progetto Stauferfreunde, colui che ha trovato la maggior parte dei donatori e degli sponsor, dall'instancabile e abile scultore Markus Wolf, la cui opera ha compiuto un lungo cammino verso il regno di Federico II nel Mezzogiorno, dalla donatrice Dr. Bošnjaković-Büscher e - last but not least - dalla Dr. Sibylle Kreisel per aver prestato la sua competenza in lingua italiana e per avermi permesso di poter tenere un discorso in questa bellissima lingua".
La donatrice Dr. Bošnjaković-Büscher.
Federico II. dal suo libro
De arte venandi cum avibus.
Quest'ultima fu sede, fino al 1300, di una colonia di Saraceni voluta da Federico II. Gesto motivato dal desiderio di far convivere culture e religioni diverse. Ulteriore segno, oggi più che mai attuale, della grandezza dell'imperatore svevo.